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Roma, 29 gennaio 2003
NUOVO ORDINAMENTO DEL CORPO FORESTALE
Proposte di legge: Nuovo ordinamento del Corpo forestale dello Stato
Intervento di Marco Boato per dichiarazione di voto
Resoconto stenografico dell'Assemblea nella seduta n. 255 di mercoledì 29 gennaio 2003

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà. Onorevole Boato, faccio appello alla sua discrezione.

MARCO BOATO. Signor Presidente, ho compreso il suo monito ed il mio intervento sarà breve. La vicenda del Corpo forestale dello Stato ha visto un interessamento diretto e forte del gruppo Misto-Verdi-l'Ulivo già nel corso della scorsa legislatura. La collega Pinto, che è intervenuta per conto di Forza Italia, ha fatto riferimento ai dibattiti che nella scorsa legislatura si sono svolti a parti rovesciate tra maggioranza ed opposizione su un tema che abbiamo ritenuto di grande rilevanza, sia quando i Verdi nella maggioranza di centrosinistra, nell'ambito dell'Ulivo, hanno ottenuto la titolarità del Ministero dell'ambiente sia quando, nello scorcio dell'ultima legislatura, hanno ottenuto la titolarità del Ministero per le politiche agricole e forestali.

Non è un caso che, fra le varie proposte di legge che compongono il testo unificato in esame in questi giorni, ve ne sia una, la proposta di legge n. 1590, che reca le firme di tutti i deputati della componente dei Verdi del gruppo misto. Da questo punto di vista, abbiamo seguito tale iniziativa legislativa con interesse, ma anche con attenzione critica e, in alcuni casi, con forte preoccupazione. Mi riferisco ad un problema che ieri, fortunatamente, è stato superato ed in merito al quale sono intervenuto puntualmente: infatti, con riferimento all'articolo 2, lettera f) (se non ricordo male), vi è stato il tentativo di depotenziare ed emarginare totalmente il ruolo del Corpo forestale dello Stato per quanto riguarda le sue funzioni di vigilanza venatoria. Quello sciagurato tentativo è stato eliminato con l'approvazione di alcuni emendamenti sui quali noi stessi abbiamo espresso il nostro voto favorevole. Tuttavia, questo è stato un segno preoccupante di come, anche in questa materia che dovrebbe essere di carattere prettamente istituzionale, vi siano stati tentativi di depotenziare il controllo in materia di tutela faunistica, di lotta antibracconaggio, nel quadro più generale delle funzioni di polizia ambientale e non soltanto agricola e forestale che questo corpo deve assumere.

Riconosciamo che, per alcuni aspetti, con riferimento a questo testo unificato di proposte di legge, tutte di iniziativa parlamentare, vi sono stati apporti positivi, ma manteniamo ovviamente alcuni rilievi critici che abbiamo, di volta in volta, trasfuso nei nostri emendamenti, la maggior parte dei quali non sono stati approvati.

Ci dispiace che in questa circostanza i gruppi che fanno riferimento all'opposizione di centrosinistra abbiano assunto atteggiamenti di voto differenziati. Ciò fa parte della dialettica parlamentare: non si tratta di una materia di esclusivo interesse della maggioranza di Governo e non è neanche una materia in cui vi sia un vincolo di coalizione all'interno dell'Ulivo. Per questo motivo, signor Presidente, preannuncio l'astensione dei deputati Verdi, con un tentativo di indicare un punto di mediazione fra chi, all'interno del centrosinistra, voterà a favore e chi, invece, esprimerà un voto contrario. Peraltro, abbiamo già ascoltato le diverse dichiarazioni di voto.

Signor Presidente, vorrei concludere ritornando sulla questione che già ieri avevo sollevato per primo in quest'aula, dopo che il capogruppo della Lega, onorevole Cè, aveva svolto un intervento offensivo e calunniatore nei confronti sia dell'opposizione sia dei suoi partner di maggioranza e dopo che lo stesso gruppo della Lega aveva abbandonato l'aula, atteggiamento che si è ripetuto nella seduta odierna. È bene, infatti, che si sappia e che risulti in modo insistente nei resoconti stenografici della seduta che il gruppo della Lega nord Padania anche oggi ha totalmente disertato la seduta. A me dispiace che adesso il collega Vito non sia presente in aula (ovviamente, non lo critico per questo, dal momento che siamo in fase di dichiarazioni di voto finale). Ieri ho cercato personalmente di intervenire anche a tutela della dignità dei colleghi della Casa delle libertà che avevano subìto pesanti ricatti, minacce, insulti e calunnie da parte di un presidente di gruppo della stessa Casa delle libertà ed ho ascoltato con attenzione e rispetto l'intervento che il collega Vito ha svolto verso la fine della seduta, cercando in qualche modo (come si potrebbe dire con un linguaggio poco rigoroso sul piano giuridico) di mettere una «pezza» ad una situazione allucinante e paradossale.

Signor Presidente, mi rivolgo a lei istituzionalmente, non perché lei debba intervenire in questa materia: ha ragione a dire che non è compito della Presidenza. Mi rivolgo ai colleghi della Casa delle libertà, non ai colleghi della Lega che sono assenti. Ritenete si possa continuare con questa situazione da ora fino all'11 maggio, giorno delle elezioni amministrative, o fino al giorno della presentazione delle candidature, come qualcuno della Casa delle libertà mi ha ieri suggerito? Ritenete, cioè, che il Parlamento possa diventare arena, per un gruppo di maggioranza, di operazioni trasversali di condizionamento e di ricatto per quanto riguarda la presentazione alle prossime elezioni? Mi riferisco alla capacità di sottrarre voti agli altri gruppi della Casa delle libertà per portarli a se stesso o di imporre proprie candidature, e parlo di arena proprio per richiamare i tori, visto lo stile utilizzato ieri. Vorrei invitare i colleghi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e dell'UDC ad una riflessione al riguardo e ad affrontare tempestivamente tale questione.

Signor Presidente, ho una lunga esperienza parlamentare e credo di conoscere anche la storia del Parlamento precedente a quando vi sono entrato: non ricordo una sola legislatura in cui si sia verificato l'abbandono dell'aula da parte di un gruppo di maggioranza. Nella scorsa legislatura l'opposizione di centrodestra ha molte volte abbandonato l'aula; in questa legislatura rarissimamente, ma qualche volta l'ha fatto, l'opposizione di centrosinistra ha abbandonato l'aula; ma mai - che io ricordi - nella storia del Parlamento un gruppo di maggioranza ha abbandonato l'aula. Ciò è avvenuto non tanto per dissenso su un singolo provvedimento, ma come strumento di ricatto e condizionamento all'interno della stessa maggioranza.

Per questo, signor Presidente, mi rivolgo rispettosamente ai colleghi della Casa delle libertà perché affrontino apertamente tale questione. Non vorrei che la prossima settimana, quando discuteremo di sospensione condizionata della pena, ci ritrovassimo in una situazione allucinante come quella in cui ci siamo trovati ieri sera e questa mattina. Credo che si tratterebbe non solo di un degrado dei rapporti politici interni alla maggioranza - che non è affar mio affrontare - ma anche di una sorta di oltraggio al Parlamento. È interesse di tutti tutelare la dignità del Parlamento: sia della maggioranza, sia dell'opposizione, sia dello stesso Governo. Questa è la preoccupazione che trasmetto all'Assemblea ed ai colleghi in tale occasione (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Verdi-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

 

  Marco Boato

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